La direzione del Penitenziario di Bologna in accordo con il Ministero di Grazia e Giustizia e con l’Archidiocesi di Bologna si è proposta di realizzare all'interno del carcere una nuova chiesa. La struttura era priva, infatti, di un luogo consono al ritrovo dei detenuti per le celebrazioni e la preghiera. L’esigenza era quella di realizzare una chiesa moderna e funzionale, ma caratterizzata da un forte senso del sacro. L’organismo edilizio è costituito da due aree funzionali, una per uso quotidiano - Sagrato, Giardino, Cappella, Studi - ed una per uso festivo, limitato all'utilizzo della sola aula principale. La sala, di 425 mq, offre 250 posti a sedere e ha un invaso leggermente in pendenza per facilitare una buona visione dell'ambone e dell'altare da ogni punto dell’ambiente. La chiesa, collocata in una posizione centrale rispetto alle costruzioni adiacenti, fa uso di materiali caldi e espressivi, che risaltano con vigore rispetto alle superfici esistenti. Per gli esterni è stato fatto largo utilizzo del mattone faccia a vista, mentre all'interno dell'aula si è preferito un intonaco grezzo bianco che rende l'ambiente luminoso e morbido; la copertura è in legno lamellare.